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BASS FISHING BLOG

Immagine del redattore: gdalbassgdalbass

In foto trovate il primo lago in cui ho pescato, avevo circa undici anni, iniziai con la pesca di carpe e pesci gatto insieme a mio cugino, lo stesso che poi mi ha trasmesso la passione per la pesca al Bass.


Sono tornato qui, poco tempo fa, a distanza di anni, e sono rimasto sorpreso. Ho trovato un posto più selvaggio, la vegetazione rigogliosa e i canneti tutti attorno... è come se la natura si fosse riappropriata quasi del tutto di questo luogo... Non sapevo se ci fossero Bass o altri pesci in attività, fortunatamente ho trovato un posto più aperto da dove era possibile fare qualche lancio.


Clima mite, cielo nuvoloso, qualche goccia qua e là, tempo ideale per trovare grandi predatori in attività. Ho iniziato con un piccolo shad montato a Jig Head (testina piombata), generalmente una delle tecniche più redditizie che imitano alla perfezione il pesce foraggio; partenza positiva con un paio di catture di piccoli esemplari di Persico Trota, buon segno!


Insisto un'altra ora con la stessa tecnica per cercare d'insidiare qualche esemplare di taglia ma niente, nessun attacco; nel frattempo noto numerosi movimenti a galla...ho pensato che la scelta giusta fosse stata quella di montare un'esca galleggiante, che imitasse una rana o un pesce in difficoltà, una preda facile per un grande predatore.


Monto un popper (esca galleggiante) dalle dimensioni ridotte, per essere il più discreto possibile, dopo qualche lancio ricevo un attacco deciso, importante, energico... non me l'aspettavo... Combatto con il pesce per qualche secondo, capisco che non è un esemplare piccolo…penso di aver scelto la tecnica perfetta...ma sono attimi, il Persico Trota salta in aria e sputa l'esca con un'abilità incredibile...l'ho perso…un Bass dalle dimensioni importanti per una cava così piccola.


Felice e nello stesso tempo amareggiato, mi fermo un po per capire... Il pesce ha vinto, è stato semplicemente più veloce e scaltro...capita ma non è mai semplice ritrovare la concentrazione...soprattutto dopo aver perso un bel Bass... Insisto, questa volta monto un'esca galleggiante più grande, un'imitazione fedele di una rana in difficolta (Hula Popper nero, la mia preferita).


Passano solo dieci minuti e vedo un'ombra proprio sotto di me, un Bass importante! L'ho visto...mi faccio indietro per non farmi vedere e lancio subito l'esca poco sopra di lui... al secondo tentativo lo vedo avvicinarsi all'esca, decido di farla restare immobile, la muovo appena e poi "boom", il Bass la aggredisce con una forza straordinaria.

Questa volta riesco a gestire la cattura con la massima lucidità, con la canna in piega e la frizione leggermente aperta... Cuore a mille.

Lo tiro fuori, incredulo, Persico Trota vicino al chilo, una taglia molto importante per un lago di queste dimensioni, tenendo conto del fatto che un pesce così non l'avevo mai visto prendere in quel posto...

Assalito da una gioia prorompente, la prima cosa che ho fatto è stata quella di slamare il pesce con la massima cura e successivamente rilasciarlo nel suo ambiente naturale. Per quanto ero felice non ho nemmeno pensato di fotografarlo… Quell’esemplare mi aveva appena dato la certezza che in quel posto c'era ancora vita e che a distanza di anni ha consentito ad un esemplare del genere di vivere e riprodursi.


Continuai a pescare per un'altra mezz'ora circa... tuttavia il mio obiettivo l'avevo raggiunto! Avevo constatato, con grande gioia, che a distanza di diciotto anni, lo stesso posto mi aveva regalato ancora emozioni uniche, mi aveva insegnato che bisogna crederci sempre, che è necessario rimanere lucidi, attivi, pronti... proprio come il predatore appena catturato!


Il messaggio che arriva al pescatore di Bass, o più in generale a chi pesca predatori, è semplice: Al di fuori del divertimento, della cattura in sé e dalla soddisfazione di aver imitato alla perfezione la preda, il predatore ci insegna che in acqua la natura non perdona; esistono specie che ogni giorno combattono e rischiano tutto per preservare la propria vita e quella della loro prole.


Il predatore, in quei pochi secondi, riesce a trasmetterti proprio questo...non è facile spiegarlo ma sono sicuro che in qualche modo siete riusciti a capirmi. Ogni cattura ti trasmette un insegnamento ben preciso e forse è proprio questo che ci spinge a pescare senza annoiarci mai; nessuna cattura sarà uguale a un'altra.


Ogni occasione, condizione, circostanza, riesce a regalarti quel pizzico d'insegnamento, vitalità, spunto...che difficilmente trovi altrove. La natura cambia di stagione in stagione, e con sé cambiano anche le abitudini di chi ne fa parte; comprendere e adattare l'azione di pesca in relazione a queste evoluzioni, ci proietta totalmente all'interno dell'ecosistema; diventiamo parte attiva di ciò che ci circonda.

Per noi la pesca è questa, prima di tutto.


È capitato che molti mi chiedessero come mai non mangio i pesci che catturo...il motivo per cui il rilascio, o domande simili. Domande pressoché normali date le nostre abitudini alimentari e la mediocre informazione che gira attorno alla pesca.

Beh, penso di parlare per conto di tutti i pescatori di acque interne, ma soprattutto a nome dei miei amici che, come me, pescano principalmente predatori, Bass (Persico Trota) e/o Lucci.

Premetto che la pesca ha sempre rappresentato uno strumento di sopravvivenza per determinate popolazioni, e lo è tuttora, aggiungo inoltre che non è un peccato cibarsi di un pesce catturato... ovviamente nel rispetto dei periodi di pesca e delle dimensioni minime consentite...ma non è per questo che molti di noi pescano, quello che ci appaga è avvicinarci quanto più possibile alla natura, cercando di studiarla, comprenderla attraverso la pesca. Come già descritto sopra, ogni cattura riesce a trasmetterci la vitalità del pesce; inoltre... l'imprevedibilità, i cambiamenti repentini, gli eventi, sono elementi aggiuntivi che contribuiscono a riempire il nostro bagaglio di emozioni.

Ovviamente il nostro interesse è quello di arrecare il minor danno possibile al pesce, cercando di evitare al massimo ogni tipo di azione che potrebbe danneggiare il predatore; è anche per questo motivo che molti di noi preferiscono pescare il Persico Trota o Bass, pesce cartilagineo straordinariamente potete e resistente, che generalmente quando viene pescato non subisce alcun tipo di danno importante (a differenza di specie più delicate, come la Trota).


Quello che conta, per noi, è sapere che i pesci siano li, nel loro ambiente naturale, liberi di vivere e riprodursi, lontani da ogni tipo di contaminazione e rischi, quali il bracconaggio, la pesca illegale e l’inquinamento. Cerchiamo di fare il meglio per preservare questi straordinari ecosistemi oramai dimenticati da molti.

Spero di esservi riuscito a trasmette il mio pensiero, e se siete arrivati fin qui con la lettura, ne sono onorato. G.D'Alberto



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Immagine del redattore: gdalbassgdalbass

Aggiornamento: 25 mar 2019

Prima d’iniziare a parlare di questo periodo dell’anno, il Pre Spawn (pre frega) o meglio la fase antecedente a quella della riproduzione del Persico Trota, andiamo a definire quali sono i parametri tecnici che lo delineano.

Il periodo del Pre Spawn è sostanzialmente legato alla temperatura dell’acqua che varia in base all’altitudine e alla latitudine del bacino. In linea di massima è quel periodo in cui la temperatura dell’acqua si aggira tra i 7 e i 14 gradi.

In questo arco temporale, soprattutto gli esemplari più grandi, risalgono pian piano dal fondo del bacino dove generalmente hanno sostato d’inverno, per dirigersi verso zone in cui l’acqua risulta più bassa e quindi più calda. Gli esemplari vanno alla ricerca di cibo e soprattutto di zone coperte o ripari sommersi al fine di trovare lo spot ideale per deporre le uova.

In uscita dal lungo Inverno, è un ottimo momento per pescare, le giornate si fanno via via più lunghe e l’acqua si riscalda con il passare dei giorni; d’altra parte il pescatore dev’essere molto flessibile poiché è un periodo caratterizzato da forti instabilità climatiche.

Non è il periodo dell’anno in cui si registra il maggior numero di catture ma è altresì un periodo in cui c'è un'elevata possibilitò di intercettare gli esemplari più grandi, quelli che hanno bisogno di alimentarsi maggiormente.

Credo che un buon approccio, per conseguire ottimi risultati, sia senza dubbio un’attenta selezione dello spot e delle esche; inoltre, in linea di massima, l’azione di pesca dovrà essere abbastanza lenta poiché l’acqua è ancora relativamente fredda, nulla si muove velocemente all’interno di essa e il Bass non ha ancora raggiunto il suo massimo livello di attività predatoria.


Di seguito trovate alcuni preziosi consigli riguardanti la scelta degli Spot, delle Esche e delle Tecniche.


Spot


1) Piccole insenature di fiumi o canali e punti di ristagno dei laghi

Questi spot offrono un habitat ideale al periodo pre riproduttivo del Bass che in essi trova una temperatura dell’acqua più alta e soprattutto ottime zone in cui deporre le uova.


2) Sponde sabbiose

Le sponde sabbiose, ove presenti, riescono ad immagazzinare maggiormente il calore prodotto dal sole durante tutto l’arco del giorno. Questo consente al Bass di trovare una zona in cui la temperatura dell’acqua è leggermente più alta della temperatura media del bacino in cui vive.


3) Vegetazione sommersa

La vegetazione sommersa rimane uno dei ripari preferiti dal Bass. Anche se in questo periodo non è rigogliosa come in estate, senza dubbio riesce ad immagazzinare il calore necessario a riscaldare l’acqua.


4) Grandi rocce/sassaie

Vicino alle zone caratterizzate dalla presenza di rocce e sassaie è molto probabile che il Bass si avvicini poiché, come avviene per la vegetazione sommersa, le rocce riescono a condurre il calore accumulato dal sole. In queste zone il Bass trova condizioni ideali anche quando il tempo diventa grigio e freddo poiché le rocce riescono a trattenere per molto tempo il calore accumulato.


5) Sponde esposte a Nord

Questi punti, in primavera, ricevono la maggiore esposizione solare per cui a ridosso di queste sponde vi è più probabilità di trovare esemplari in attività.


6) Zone di deflusso dell'acqua piovana

Le zone in cui confluisce maggiormente l’acqua piovana presentano generalmente temperature più alte, habitat favorevoli all’insediamento dei Bass.


7) Affluenti ed insenature

In questi punti si registrano temperature più alte della media poiché generalmente l’acqua proveniente dagli emissari è più calda di quella presente nel bacino principale.


Esche


1) Shallow Crank

Consigliato principalmente nelle zone in cui l’acqua è bassa e soprattutto dove vi sono ostacoli sommersi. Il Crank di superficie o Shallow Crank stimola i Bass in attività grazie alle forti vibrazioni che emette in acqua. Per quanto riguarda la scelta delle dimensioni e dei colori è consigliabile una misura media, color vivaci per acque torbide e colori naturali in acque chiare.


2) Suspended Jerkbait

Utili soprattutto a ridosso di un fondale in pendenza, consigliabile in acque più fredde con recuperi lenti e alternati da piccole “jerkate”. A differenza dei Jerk cosiddetti “floating”, i “suspended” ci permettono di sondare zone più profonde fornendo una presentazione più naturale.


3) Jig & Craw

Senza dubbio il Jig rimane una delle esche principali da utilizzare in questo periodo e non solo. Consigliabile l’abbinamento con un trailer ad azione leggera, come un piccolo gambero; è una soluzione molto efficace soprattutto per intercettare i grandi esemplari. Da utilizzare trascinato sul fondale con piccole “jerkate” verso l’alto, il tutto seguendo un movimento scandito da pause a volte anche lunghe.


4) Swimbait

Per i più temerari questo è senza dubbio un gran periodo per pescare con gli Swimbaits, anche di grandezza generosa. Lo Swimbait ci consente di effettuare un’ottima selezione del pesce insidiato; importante è utilizzarlo in diverse altezze e a diverse velocità di recupero. In questo periodo dell’anno ho visto catturare Bass di dimensioni molto importanti con questa tipologia di esca.


5) Drop Shot Rig

E’ senza dubbio una tecnica molto lenta che, in acque fredde, può risultare determinante nelle giornate in cui il Bass è più apatico. Una tecnica da utilizzare principalmente in acque profonde o a ridosso di ostacoli sommersi, consigliabile in acque più chiare, con l’utilizzo di piccoli shad o vermoni di tipo finesse.


6) Lipless Crankbaits

I Lipless Crankbaits sono un’altra arma a nostra disposizione in questo periodo dell’anno. Principalmente utilizzati a ridosso del fondale soprattutto in presenza di vegetazione sommersa che, in questo periodo, inizia pian piano a crescere. Da recuperare con pause, piccole o lunghe a seconda della temperatura dell’acqua.


7) Finesse Worms

Ultimi ma non meno importanti, i vermoni cosiddetti “finesse”, con corpo più sottile dei classici vermoni. Da innescare o a Shaky Head in modo da coprire più acqua possibile, oppure a Carolina Rig, in acque più profonde. Con il Carolina Rig riusciamo ad intercettare gli esemplari che pian piano risalgono il fondale per dirigersi verse le zone più calde a ridosso della riva. Il recupero, a prescindere dal tipo di montatura, dovrà essere scandito, come per i Jerk, da pause più o meno lunghe.



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Immagine del redattore: gdalbassgdalbass

Aggiornamento: 9 nov 2019

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